Vinitaly 2016… esperienza tutta al femminile
Riproponiamo in un unico articolo la nostra esperienza allo scorso Vinitaly 2016. Quest’anno un “Vinitaly in rosa” dove mettiamo in luce alcune cantine nelle quali il tocco, la sensibilità e lo stile femminile emergono dando vita ed immagine a prodotti di ottima qualità, senza lasciare nulla al caso e sottolineando uno spirito femminile, perché il “mondo del vino” è più unisex di quanto possiamo credere.
Un ringraziamento doveroso e particolare agli amici di: Verona Sped, Keatchen e Pagus Wine.
AZIENDA AGRICOLA PICCOLI DANIELA
La nostra degustazione parte da qui, dall’Azienda Agricola Piccoli Daniela di Parona, strada dei Monti, 21/a. Siamo ai piedi della Valpolicella, dove i vigneti hanno già caratteristiche importanti donate da Madre Natura. Molto suggestiva ed esclusiva la cantina “La Parte”, incastonata nella roccia tufacea, che si propone come luogo per affascinanti percorsi di degustazione, regalando un’atmosfera soffusa negli aromi nobili del legno. Vi troviamo anche e un’ampia sala dedicata al wine tasting.
La gentilissima Veronica ci ha raccontato la storia ed il percorso della seppur giovane cantina, illustrandoci i vini; una menzione particolare va sicuramente alle etichette. La rosa, che fa parte del logo aziendale, è presente in ogni bottiglia, caratterizzando al massimo tutto il packaging e conferendo un “tocco femminile” ai prodotti: pennellate che vogliono uscire dai classici schemi e che emergono come piccoli segnali di un prodotto che non vuole essere “banale”. La bellezza è una cosa soggettiva, ma sicuramente queste etichette hanno un “qualcosa” che non le rende comuni.
Mentre curiosiamo i dettagli dei colori, delle rose, iniziamo la degustazione partendo da un Valpolicella doc chiamato “Zèfiro”: colore rosso rubino scarico con lievi riflessi porpora; al naso risulta elegante e profumato, emergono note di frutta rossa come la ciliegia e la fragola, accompagnate da una lieve speziatura; in bocca entra fresco e fruttato con una morbidezza ben bilanciata da una leggera acidità finale.
Saliamo un po’ con “Caparbio” un Valpolicella Ripasso doc Superiore: colore rosso rubino intenso con riflessi porpora; al naso emergono numerose note floreali fuse a frutti rossi come il lampone o la mora; in bocca entra morbido ma con buona acidità e corredo tannico, lievemente speziato, con note dolci di frutta matura, persistente e ben equilibrato; finale fresco e fruttato, di lunga persistenza gusto-olfattiva.
Il terzo assaggio è stata la “sorpresa”, quello che ci ha colpito di più: “Rocolo” Valpolicella doc Superiore. In anteprima per questo Vinitaly 2016 un Valpolicella che ha riposato per 4 anni in botti di legno e non ha niente da invidiare ad altre etichette più rinomate. Colore rosso rubino con riflessi porpora; al naso elegante e complesso, le note floreali di rosa e frutti di bosco si fondono ad aromi più vivaci che evocano il tabacco, l’eucalipto e la menta, esaltati da un’intrigante balsamicità; in bocca entra morbido, caldo e bilanciato, sentori di frutta rossa come ciliegia e lampone si legano alla vaniglia mai troppo eccessiva; lungo finale di spiccata e dinamica eleganza.
Proseguiamo con il “Monte La Parte” Amarone doc della Valpolicella, il nome più importante per il vino più rinomato della zona e probabilmente (sempre in maniera soggettiva) l’etichetta più bella: “Eleganza dentro ogni bicchiere”. Colore rosso rubino con riflessi lievemente aranciati; al naso si apre con sentori di frutta matura che ricordano la ciliegia, il lampone e con note di menta che si fondono alla spezia del legno; in bocca nota alcolica importante fusa in una struttura elegante e poco tannica, ritorna la dolcezza del frutto abbinata a note di tabacco e liquirizia; culmina in un finale denso e fruttato, di lunga persistenza gusto-olfattiva.
Concludiamo la nostra degustazione con “Adone” Recioto docg della Valpolicella: colore rosso rubino con riflessi violacei; al naso si apre con sentori di frutta matura che ricordano l’amarena, lampone e prugna; in bocca la rotondità e la dolcezza invadono il palato con una nota alcolica piacevole; struttura importante ben supportata dall’acidità e dal tannino maturo; culmina in un finale denso e fruttato, di lunga persistenza gusto-olfattiva.
Curiosando sul sito web dell’Azienda Agricola Piccoli Daniela (www.piccoliwine.it), si capisce subito dalle foto che non si tratta di una semplice “cantina” e le nostre impressioni di “eleganza” e “originalità” vengono ampiamente confermate.
Il nostro Vinitaly è partito alla grande e questo “spirito femminile” ci ha già conquistato.
AZIENDA AGRICOLA BENAZZOLI FULVIO
Dalla prima degustazione all’interno del Vinitaly ci spostiamo fisicamente di qualche metro, ma con la mente, profumi e sapori, dobbiamo fare un volo di una decina di chilometri dai piedi della Valpolicella alle colline del lago di Garda, e recarci a Pastrengo località Costiere, dove l’influenza gardesana si fa sentire. Qui si trova l’Azienda Agricola Benazzoli Fulvio, composta da terreni prevalentemente ghiaiosi, leggeri, caratterizzati da un buon drenaggio; l’effetto mitigatore del lago, crea un microclima quasi mediterraneo ottimale per olivi e vigneti e dona così ai vini profumi delicati e fruttati.
Claudia e Giulia seguono le orme familiari del bisnonno Onorio, di nonno Vittorio e del papà Fulvio, ma non si limitano semplicemente a seguire la cantina: creano un nuovo marchio aziendale ed una selezione accurata dei propri vini. Conferiscono all’azienda un linguaggio ed uno stile femminile, che non parlano di vino “da donne”, ma di un vino “fatto da donne”, senza dimenticare la storia, le origini della famiglia che le ha ispirate ed educate.
Questo “stile femminile” ed elegante si riscontra subito nelle etichette e nei nomi dei prodotti: Tecla, Dafne, Agata, Giava e Femme Fatale. Le prime quattro vengono descritte in un unico “racconto” chiamato “Sogni di donna”: un insieme di vini rappresentati da illustrazioni, quattro donne immaginarie che vengono chiamate per nome, ciascuna con il suo carattere, il suo stile e il suo gusto squisitamente personale. La degustazione non diventa più “solitaria”, ma un dialogo, un racconto con un vino che prende forma… una forma completamente femminile!!
Abbiamo assaggiato “Dafne”, un Bardolino Doc: colore rosso rubino brillante; vino fruttato, delicato ed equilibrato, con note speziate; sapore morbido ed armonico di buona sapidità. Dafne è una ragazza ormai donna, ha voglia di diventare grande, ma ancora paura di abbandonare la sua spensieratezza; attiva e dinamica, determinata, piena di gioia… non confondetela o paragonatela ad un “Bardolino qualsiasi”.
“Giava” è un Rosso Verona Igt: colore rosso rubino intenso; fruttato con sentori di amarena, confettura e vaniglia; di buona corposità, con tannino morbido ed elegante. Giava è madre e moglie, fiera della sua vita e consapevole delle sue scelte. Porta avanti le sue idee, in maniera ferma e testarda.
Ultimo assaggio: un Valpolicella Ripasso chiamato “Corpi nascosti”; colore rubino con riflessi granati; profumo tipico con netti richiami al fruttato; in bocca rimane asciutto di notevole struttura ricco di sentori di frutta rossa ed eleganti venature speziate. Anche qui l’etichetta è particolare e del tutto femminile: la silhouette del corpo di una donna, appare nell’etichetta “bucandola”, rendendo il vino la nostra compagna… un incontro per una cena? Una sera? Un momento da soli o con amici? Sicuramente un’ottima compagnia che non ci farà sfigurare.
Tutti gli approfondimento e contatti potete trovarli al sito web aziendale: www.benazzoli.com
CANTINA T.E.S.S.A.R.I.
Dai piedi della Valpolicella alle pendici del Garda, con la mente voliamo ad est al limite dei confini veronesi nella Val d’Alpone, precisamente a Brognoligo di Monteforte d’Alpone, in via Fontana Nuova, 86, dove troviamo la cantina Tessari o meglio scrivere: T.E.S.S.A.R.I. coi puntini.
Essendo questo un nome molto diffuso nella zona, nasce la scelta di utilizzare i puntini per essere ricordati come: “quelli coi puntini”, e sono proprio questi a fare la differenza dal punto di vista “visivo”.
Il logo aziendale è caratterizzato da uno stemma classico, molto elegante, che comunica già una certa “solidità”; infatti la cantina ha una storia quasi secolare, iniziata nel 1933 dal nonno Antonio, cresciuta con Aldo e Bianca definiti la “madre e il padre” e trasmessa ai figli Antonio, Germano e Cornelia. Quella per il vino è una passione secolare dedicata al territorio e all’amore per l’uva Garganega. Una famiglia di vignaioli, ed un team che si completa alla perfezione: Germano segue tutte le fasi di vita della pianta e cura il vigneto nel rispetto della natura; Antonio culla il suo vino con amore, ricercando tecniche che proseguano il lavoro naturale della vigna, per ottenere vini degni e salubri; il tutto si traduce in un’immagine fresca che Cornelia promuove a chi ricerca il contatto con questa realtà. L’immagine aziendale è gestita con cura ed eleganza, ponendo grande attenzione all’aspetto social e comunicazione, un perfetto binomio tra la storia aziendale e le nuove tecnologie.
Lo stand al Vinitaly è molto bello, un bel via vai di persone e siamo seguiti con gentilezza e professionalità da Sara, preziosissima factotum aziendale.
Il primo assaggio è un Garganega Brut: vivace color giallo paglierino con finissime bollicine; intenso profumo di mela e fiori di campo di sambuco e camomilla; fresco e persistente al palato, con gradevole retrogusto di mandorla amara e un delicato perlage che esalta le note minerali del vitigno. Partenza perfetta, era doverosa per rinfrescare la bocca e per pulirla al meglio, pronta per esaltare i prossimi assaggi tutti 100% Garganega.
“Grisela” Soave Classico Doc è forse il vino che più racconta la storia della cantina. Il nome “Grisela” era il soprannome della famiglia, quindi non poteva essere un “Soave” qualsiasi. Aspettative ampiamente rispettate. Colore giallo paglierino brillante; caratterizzato da un intenso profumo di mela e fiori di campo, elegante e molto fragrante; fresco al palato, con note agrumate, sapide e minerali, ben secco e deciso.
Mentre sale l’asticella delle aspettative, osserviamo la differenza di stile nell’etichetta e del colore del prossimo Soave Classico Doc “Bine Longhe”. Mentre sorseggiamo, Sara ci racconta le caratteristiche del vigneto di Costalta e della lunghezza delle vigne (circa 300 metri); ci spiega anche che questo Soave viene lavorato in un modo particolare, lasciando i grappoli in sur-maturazione con una vendemmia tardiva di circa 20 giorni. Il risultato è un vino di colore giallo paglierino brillante, con spiccato profumo erbaceo e fruttato, avvolgente e persistente al palato, con un leggero retrogusto di mandorla amara.
Concludiamo con “Tre Colli” Recioto di Soave Docg: colore giallo dorato, brillante e solare; profumo intenso di frutta esotica e note speziate; sapore armonico e vellutato con una particolare nota di mandorla tostata, avvolgente e dolce ma anche fresco e sapido. Ottima compagnia per dolci secchi o con formaggi stagionati.
Non possiamo non notare i tappi a vite (Stelvin) nelle bottiglie “Grisela” e “Bine Longhe”. Una ulteriore piacevolissima conferma che delle bottiglie di ottima qualità non devono avere esclusivamente il tappo di sughero. Bellissima e buonissima degustazione.
Tutti gli approfondimenti, informazioni e contatti potete trovarli al sito web aziendale: cantinatessari.com
BIXIO PODERI
Siamo sempre al Vinitaly, mentalmente rimaniamo nell’est veronese in via Villabella a San Bonifacio, dove troviamo Bixio Poderi. Ci avviciniamo in punta di piedi, perché lo stand è nel vivo di una degustazione, ma non c’è bisogno di molte attese perché la gentilezza ed ospitalità di Francesca è quasi palpabile, ci accoglie, ci mette a nostro agio e con molta professionalità ci illustra la storia della cantina o meglio dire dei “poderi”, perché proprio di questo si può parlare, Bixio Poderi, nome azzeccatissimo. Si parte dalla tenuta storica nella zona del Soave (Cru Bassanella) cui si aggiungono poi altri due importanti acquisti terrieri nella Valpolicella Classica (Tenuta Badin) e nella zona dell’Arcole Doc (Tenuta Desmontà).
La storia dell’azienda risale al 1866, quando il tenente Nino Bixio da Genova, braccio destro di Garibaldi, durante il soggiorno nella zona di Verona per la battaglia di Custoza (24 giugno 1866) visse una storia d’amore con una nobildonna locale. Alfonso, nato da questo rapporto, ha ereditato alcuni terreni nella zona del Soave e da allora, ormai da cinque generazioni, gli eredi della famiglia si sono dedicati alla coltura della vite. Grazie all’esperienza del nonno Ottavio, la tradizione vitivinicola di famiglia è stata tramandata con amore e passione ai suoi figli. Sarà la capacità professionale del figlio maggiore Emilio Bixio, insieme all’impegno di tutti i membri della famiglia a far raggiungere ai prodotti degli ottimi livelli ed importanti riconoscimenti nel panorama italiano ed internazionale.
Potendo spaziare dalla Valpolicella all’est veronese, abbiamo a disposizione un panorama di degustazione veramente ampio; chiediamo a Francesca di farci assaggiare qualcosa di “particolare”.
Assaggiamo il Nero D’Arcole della Tenuta Desmontà: colore rosso profondo; profumo intenso in cui spiccano note di ciliegia, cacao, tabacco e spezie; sapore importante, morbido e persistente, piacevolmente tannico con ricordi di confettura.
La degustazione procede con un Valpolicella Classico Superiore Ripasso Doc, che già conoscevamo (piacevolmente trovato all’Antico Ristorante Michelin a Tregnago nella Val d’Illasi): colore rosso porpora con riflessi profondi ed intensi; profumo intenso con sensazioni di frutta matura che ricordano la ciliegia, unite a note di confettura di lampone; sapore robusto, ha un ottimo equilibrio e persistenza, si avvertono i sentori delle prugne essiccate, vaniglia e lievi note speziate.
Il terzo assaggio è un “desiderio esaudito”. Non sapevamo quale sarebbe stato il prossimo vino, ma dall’arrivo allo stand, una bottiglia ci “incuriosisce” più di ogni altra, per la sua elegante etichetta, il tappo in gommalacca e per il nome, Denxo, un Igt Veneto che non delude le nostre piccole aspettative: colore rosso rubino, tendente al violaceo intenso, impenetrabile ma brillante; profumo coinvolgente con continui richiami alla frutta rossa matura come prugna, mora, visciola e amarena, sentori di vaniglia e liquirizia; in bocca risulta caldo, morbido e ben strutturato.
Concludiamo con un Amarone Classico Docg: colore rosso rubino carico e con lievi riflessi granati che si intensificano con l’invecchiamento; profumo intenso, caratteristico con sentori di confettura di frutti rossi, amarena che si chiude con ricordi di vaniglia; sapore robusto e di grande impatto, armonico e vellutato, rotondo, caldo dove spiccano lievi note di rovere, tostato e spezie, con nota finale caratterizzata da una lunga persistenza.
Sicuramente un’altra ottima degustazione, ci siamo sentiti come a casa.
Potete trovare tutte le informazioni sul sito internet: www.bixiopoderi.it; da non perdere lo shop aziendale online: www.enotecaverona.com …non si lascia niente al caso!
LA GIUVA
La nostra degustazione al Vinitaly 2016 all’insegna delle “cantine al femminile” si conclude presso una cantina che conosciamo molto bene: La Giuva, di Trezzolano (Verona).
Cantina nata dalla passione per il vino di mister Alberto Malesani, seguita e gestita sapientemente dalle figlie Giulia e Valentina, dando un tocco decisamente femminile a questo buonissimo prodotto.
Per rafforzare gli ideali di rispetto del territorio e dell’ambiente, la famiglia Malesani ha scelto di sposare la cultura del biologico e, ottenuta la certificazione ICEA (Istituto Certificazione Etica e Ambientale), segue regolarmente i dettami previsti da legge e regole etiche, rispettando paesaggio e ambiente.
Abbiamo riscontrato che c’è sempre una grande curiosità sul prodotto, probabilmente perché mister Malesani è un volto molto conosciuto a livello nazionale e La Giuva non delude mai le attese, anzi, spesso lascia piacevolmente sorpresi.
Avevamo già trovato La Giuva lo scorso Vinitaly, a I Caprini di San Giovanni Lupatoto e alla trattoria Al Galo di Colognola ai Colli (www.vinamour.it/trattoria-al-galo-e-la-giuva/) e ci piace concludere questo nostro Vinitaly in rosa con una certezza a noi molto familiare.
La conclusione è in bellezza con l’Amarone della Valpolicella Docg: colore rosso granato; complessa la nota eterea, l’austerità e la finezza, con note aromatiche che ricordano le marasche, i mirtilli e il cioccolato con una notevole persistenza della frutta ormai matura; la dolcezza dei tannini crea un’atmosfera profonda, che fa durare intensamente la piacevolezza nel degustare questo vino.
Tutte le informazioni potete trovarle al sito internet: www.lagiuva.com